Tra i pregi delle murature in terra cruda ci sono il basso impatto ambientale garantito dalla assenza di cottura, questa fase infatti obbliga ad un grande dispendio di energia.
Un altra caratteristica peculiare del mattone in terra cruda è quella di assorbire e cedere umidità regolando cosi questo importante fattore ambientale.
Le murature in terra cruda hanno anche una buona capacità fonoassorbente e grande inerzia termica.
Tra i difetti invece c'è da ricordare la grande sensibilità all'acqua, bisognerà quindi attuare una posa in opera che garantisca dal dilavamento i mattoni e blocchi la risalita si umidità dal terreno.
Storicamente le murature in mattoni crudi non venivano poggiate a diretto contatto con il terreno ma si cercava di isolarle realizzandole su corsi di pietra, ghiaia o mattoni cotti.
I mattoni possono essere intonacati e all'esterno sarà buona regola ripararli con generosi profili di gronda e intonaci resistenti all'acqua.
I mattoni vengono realizzati con terra che idealmente deve avere un contenuto del 10% di argilla (tenere di umidità dell'argilla 12%), un contenuto in limo tra il 30-50% e tra il 40-60% di sabbia.
La tecnica detta adobe vuole che si mescoli paglia, o come più comunemente si fa oggi segatura di legno, venga mescolata all'impasto. Questo ne migliora le caratteristiche isolanti.
La tecnica detta pisé invece utilizza direttamente la terra che viene battuta in apposite casseforme attraverso strumenti appositi. Successivamente la cassaforma viene sollevata e il procedimento riprende al livello superiore.
Dall'antichità ad oggi
Fin da l'antica Babilonia (2300 a.C.) passando per le più grandi civiltà della storia (romani, civiltà precolombiane, ecc.) ecco l'eccezionale curriculum del mattone in terra cruda.
In alcune regioni d'Italia da sempre si utilizzano mattoni in terra cruda, in un censimento del 1934 si contavano ancora in Italia ben 55.285 realizzati con questo ecologico materiale da costruzioni. Nella foto le rovine di Babilonia.