preparazione
Quando il faditico momento è vicino, è la gatta a chiamare invitando a seguirla nel luogo prescelto. Cerca, un po' spaventata, sostegno e aiuto. Le è di aiuto, per tranquillizzarla, accarezzarle il ventre e l'addome.
il parto vero e proprio
A questo punto le fusa diventeranno sempre più forti e ci saranno le prime contrazioni, anticipate da respiro sempre più veloce. Le contrazioni, dapprima più distanziate, saranno sempre più ravvicinate fino alla rottura delle acque.
La micia continua a leccarsi fino alla comparsa del primo sacchettino amniotico, l'istinto guida la gatta che lecca e rosicchia il sacchetto fino alla fuoriuscita del piccolo, legato tramite il cordone ombelicale alla placenta della mamma.
A questo punto essa lecca il piccolo vigorosamente per aiutarlo nel primo atto respiratorio. Tipicamente il parto ha una durata inferiore alle 4-6 ore con una pausa tra una nascita e l'altra di circa mezzora. Al termine si ha l'espulsione dell'ultima placenta.
post-parto
Appena nati, i piccoli, cercano le mammelle della mamma dalle quali fuoriesce un primo liquido detto colostro, ricco di anticorpi, proteine e minerali, sostituito nei giorni seguenti dal latte vero e proprio.
I gattini sordi e ciechi dalla nascita sono privi di capacità termoregolatrice, si scaldano perciò con il calore fornito loro dalla mamma.
Perciò la gatta non si muoverà dalla culla per almeno uno o due giorni, il nutrimento per questi giorni è fornito dalla digestione della placenta (ingerita durante il parto). Sarebbe bene allora portarle dei pasti ricchi per consentirle di rimettersi dal travaglio.