Abrasivi tipologie ed usi

ossido d'alluminio o corindone, zirconio, carburo di silicio, ceramici

Corindone sintetico l'ossido di alluminio

Il minerale maggiormente utilizzato nella produzione di abrasivi flessibili.

Si tratta di un ossido di alluminio sintetico (Al2O3, lo stesso minerale di cui sono fatti rubini e zaffiri) ottenuto dalla fusione ad alta temperatura (3000 °C) della bauxite.

Si tratta di un minerale particolarmente duro (9 sulla scala mohs) ma anche resistente agli urti ed all’usura, caratteristiche che fanno si che ancora oggi sia il minerale più utilizzato nella confezione di nastri abrasivi, ruote lamellari, ruote lamellari con perno, anellini abrasivi e molte altri.

tampone abrasivo trapezioidale

Carburo di silicio

Altro minerale sintetico, mix di carbonio e silicio (SiC) creato alla fine del 1800 nel tentativo di trovare un minerale più performante rispetto all’ossido di alluminio. Si tratta effettivamente di un minerale estremamente duro (9.5 sulla scala mohs, quindi vicinissimo al diamante), ma anche molto fragile.

Questa fragilità lo rende adatto solo a lavorare materiali più fragili di lui (vetro, ceramica, materie plastiche, ghisa e bronzo) mentre per la confezione di nastri abrasivi da utilizzare sulla maggior parte dei metalli il corindone resta decisamente la scelta migliore.

Zirconio

Si tratta di un evoluzione del corindone. Ottenuto sempre per fusione ad altissima temperatura, all’ossodi di alluminio (Al2O3) è mischiata una certa percentuale (attorno al 25-30%) di ossido di zirconio (ZrO2).

Si ottiene un minerale leggermente meno duro del corindone, ma decisamente più tenace. Questa tenacità maggiore lo rende più performante del corindone nella lavorazione (a nastro abrasivo o ruota lamellare) di materiali difficili quali gli acciai inossidabili. Questa differenza di prestazioni diminuisce nelle grane più fini.

Abrasivi ceramici

Il grano abrasivo più performante disponibile. Anche qui siamo di fronte ad un’evoluzione del corindone che viene ridotto in una polvere finissima (nell’ordine del millesimo di millimetro) per poi essere ricompattata e sottoposta ad un processo di sinterizzazione (a circa 1300 °C).

Il solido che si ottiene viene quindi frantumato per ottenere il grano abrasivo della dimensione voluta. Il risultato è un minerale di durezza comparabile al corindone da cui si è partiti, ma con una struttura interna molto uniforme che gli consente di consumarsi in modo ottimale durante il processo di abrasione, rendendolo la scelta migliore per lavorazioni su materiali difficili (acciai inossidabili e legati), e per forti asportazioni.

La consiglio abrasivi produce un’ampia gamma di utensili con abrasivo ceramico: nastri abrasivi, ruote lamellari, ruote lamellari con perno, anellini rinforzati, dischi lamellari, dischi velcrati e molto altro.

Non la chiamavano carta vetrata?

tradizionalmente in falegnameria come abrasivi si sono usati il vetro, la sabbia oppure le ossa di seppia polverizzate con cui si levigava tramite la cosiddetta "seppiatura".

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