Franco Albini nasce a Robbiate (Como) il 17 ottobre 1905.
Uno dei più importanti e rigorosi architetti italiani del XX secolo aderente al Razionalismo italiano e come tale è riconosciuto internazionalmente attraverso un'ampia pubblicistica delle sue opere.
Figlio di un ingegnere, si laureò in architettura nel 1929 al Politecnico di Milano, compiendo viaggi in Europa che gli permisero di conoscere personalmente personalità quali Le Corbusier e Ludwig Mies van der Rohe.
Nel 1931 inizia la propria attività professionale con studio assieme agli architetti Giancarlo Palanti e Renato Camus, realizzando nei primi anni principalmente progetti di mobili d'arredamento.
Entra presto in contatto con l'ambiente di Casabella (nel 1932 l'incontro con Edoardo Persico), che in quegli anni ebbe il ruolo di vero crogiolo dell'architettura del Movimento Moderno italiano. Nel 1936 ebbe il primo incarico di rilievo progettando il quartiere Fabio Filzi a Milano.
Alla fine degli anni '30 partecipa ad alcuni importanti gruppi progettuali quali alcuni piani urbanistici e concorsi per l'EUR (assieme ad Ignazio Gardella, Giuseppe Pagano, Giovanni Romano e altri).
Nel 1945 è tra i fondatori di Movimento Studi Architettura, un importante momento di rinascita culturale e, l'anno successivo dirige per un breve periodo la rivista "Costruzioni Casabella" (assieme a Palanti).
Nel 1952 entra far parte dello studio come partner Franca Helg, architetto con cui Albini condivise i successivi progetti.
Nei primi anni '60 entrano nello studio le altre due presenze importanti di Antonio Piva (nel 1962) e Marco Albini (nel 1965), che assieme a Franca Helg costituiranno un gruppo che porterà a termine numerosi progetti di Albini anche dopo la sua morte.
Nei primi anni '50 ottiene incarichi importanti che che riscuotono ampio consenso dalla critica. La sistemazione delle Gallerie comunali di Palazzo Bianco a Genova è uno dei primi musei realizzati all'interno di una struttura storica e impostato secondo i principi del Movimento Moderno, realizzato con interventi in netto contrasto con l'edificio preesistente.
Successivamente l'architetto ebbe numerosi prestigiosi incarichi, tra questi spiccano la sede della Rinascente a Roma (1957-61) e la stazioni della linea 1 della Metropolitana di Milano (1962-63) in collaborazione con Bob Noorda. Vanno anche ricordati i numerosi e magistrali allestimenti di mostre.
Albini affianca all'attività di architetto quella di designer, soprattutto di elementi d'arredo, per tutta la carriera. Alcuni mobili, quali la sperimentale libreria in tensostruttura del 1938, lo pongono come grande innovatore in questo campo. Alcuni degli oggetti progettati da Albini, mobili e altri oggetti, tra cui alcune famose maniglie, sono ancora in produzione e sono venduti in tutto il mondo.
Albini svolge anche una importante attività didattica, da quando, nel 1949, quando venne chiamato da Giuseppe Samonà, insieme ad altri architetti importanti, allo IUAV(Istituto Universitario di Architettura di Venezia), in cui insegna negli anni 1949-54 e 1955-64. Insegna al Politecnico di Torino, nell'anno accademico 1954-55, per la prima volta come professore di ruolo, e dal 1964 al Politecnico di Milano.
Membro dei CIAM, dell'INU, dell'Accademia di San Luca, dell'American Institute of Architects (AIA), dell'Istituto scientifico del C.N.R. per la sezione di museografia (1970). Numerosi sono i premi ed i riconoscimenti, tra questi:
tre compasso d'oro (1955, 1958 e 1964); - il premio Olivetti per l'Architettura (1957); - il premio "Royal Designer for Industry" dalla Royal Society di Londra (1971).
Principali progetti e realizzazioni di design: